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L'ufficio stampa del MIUR, che annuncia la notizia, ricalca fedelmente il clima di confusione e incertezza che il ministro Giannini, tuttavia, ben impersonifica, chiamando arcaicamente "maturità" gli esami di  conclusivi del ciclo di studi secondario superiore. In sintesi: si fa finta di cambiare per non cambiare proprio nulla, tant'è che la "maturità" viene riesumata...

Naturalmente, non manca la beffa a danno dell'immagine e della dignità dei docenti di laboratorio che ancora una volta si vedono esclusi dalla tabella delle materie attribuite ai commissari interni ed esterni ancorchè insegnate in autonomia negli istituti professionali o in compresenza negli istituti tecnici e professionali.

Ecco il comunicato.

Abbiamo delle domande di cui non ci attendiamo risposta (sarebbe troppo!), ma almeno una speranza riflessione da parte dei colleghi Insegnanti Tecnico Pratici:

Al Ministro Giannini.

1) Dove sono le ore di laboratorio che devono essere restituite ai quadri orario IPIA e ITT secondo una precisa sentenza del TAR?

2) La "buona scuola" preannunciata dal Premier, non doveva rendere tutta interna la commissione degli esami conclusivi soprattutto per un problema di bilancio dello Stato?

3) La reiterata assenza degli insegnanti tecnico pratici dalla composizione delle commissioni, è da intendersi quale minimizzazione del lavoro svolto a questi ultimi, nonostante venga sbandierata la centralità del laboratiorio in tutti gli slogan del governo quando si parla di scuola?

4) La imminente rimodulazione delle classi di concorso, prevede l'accorpamento di alcune delle precedenti e la introduzione di nuovi titoli di accesso all'insegnamento tecnico pratico (tab. B). Secondo Lei, un diploma di scuola secondaria di secondo grado di nuovo ordinamento, dopo tutte le riduzioni orarie professionalizzanti degli ultimi anni (riforme da Brocca a Gelmini) è ancora sufficiente a formare un buon docente di laboratorio?

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