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I fiumi di parole, le immancabili promesse del governo di turno e ancora una volta i docenti di laboratorio si trovano di fronte all'ennesimo smacco ai danni della categoria.

La rielaborazione delle tabelle delle classi di concorso, in via di ridefinizione, è la riprova che questa categoria è tanto scomoda quanto indispensabile. L'iniziativa iperclassista del governo che, anzichè unificarli in un'unica tabella, relega i docenti di laboratorio in una improbabile nuova "tabella B" è la prova tangibile di un nuovo insopportabile atto discriminatorio.

La documentazione all'esame del CdM:

  1. Schema di regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento
  2. Tabella A : nuove classi di concorso: nuove denominazioni, titoli di accesso, insegnamenti relativi (passano da116 a 81) e comprende anche l'attuale tabella D;
  3. Tabella A/1 Omogeneità degli esami previsti nei piani di studio dei titoli di vecchio ordinamento per l'accesso alle classi di concorso limitatamente ai titoli previsti dalla tabella A nella colonna dei titoli previsti dal dm 39/98
  4. Tabella B Laboratori (tabella delle classi di concorso C, passano da 52 a 33)
  5. Relazione illustrativa

Sì, perchè se qualcuno non l'avesse ancora notato, scompare l'attuale "tabella D", accorpata alla futura tabella A, mentre la nostra attuale "tabella C" cambia solo di nome in "tabella B".

Allora, sarebbe quantomai doveroso da parte degli estensori illuminati di questa bozza che venisse finalmente chiarito:

  1. quale sarebbe la differenza tra i docenti delle attuali tabelle D e C per consentire solo ai primi di accedere così nella futura tabella A?
  2. la rielaborazione dei titoli di accesso all'insegnamento tecnico pratico, non doveva essere limitata alla laurea magistrale  + diploma specifico o laurea magistrale + 18 mesi di esperienza laboratoriale? Nella bozza che circola, oltre alla situazione precedente del D.M. 39/98 sarebbe consentito addirittura l'accesso ai diplomati del nuovo ordinamento...

La sensazione è che, come al solito, i docenti di laboratorio vengano effettivamente equiparati ai loro colleghi solo quando questi possano tornare utili, mentre dal punto di vista giuridico viene ritenuto sempre comodo tenerli relagati in un "ghetto" differenziato con l'alibi volponesco di ostentare verso il basso il titolo di accesso o la generale considerazione che si possa avere su questo.

Riteniamo che la misura sia colma e che sia arrivato il momento di dire

 

BASTA

Infatti, è giunto il momento di farci sentire con ogni strumento di lotta e dovremo essere noi, solo noi, docenti di laboratorio, a prendere le dovute iniziative in quanto le più note rappresentanze sindacali hanno già dimostrato ampiamente nel passato di riguardare ben altri interessi.

Le azioni che ora proponiamo sono:

  1. Pubblicità della problematica mediante manifesti affissi nell'istituto di servizio;
  2. Sottoscrizione di un documento unitario di protesta (da elaborare) da parte di tutti i docenti di laboratorio di ciascun istituto;
  3. E-mail e PEC inviate al governo e al ministero in segno di protesta con allegato il documento;
  4. Se, necessario, astensione dal servizio in segno di reiterata protesta.

Ci rivolgiamo ai colleghi giovani, ma soprattutto a quelli in età pensionabile che pensano di potersi per questo astenere da qualsiasi iniziativa: l'azione di lotta di categoria è un dovere che doveva essere già stato avviato nel passato. Fare qualcosa ora per il fine comune significa poter avere un possibile vantaggio anche per sè, soprattutto di riscatto e morale!

Discussioni per l'approntamento dell'iniziativa nel topic del nostro furum.

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